Il Bard incassa l’appoggio ufficiale del Presidente della Provincia Autonoma di Trento nel suo cammino verso l’autonomia e le elezioni regionali. Ugo Rossi, lunedì sera a Feltre, ha infatti sostenuto pubblicamente l’accordo elettorale e le scelte compiute dal movimento: “La richiesta di autonomia del Bellunese è un segnale importante anche per i trentini, che si stanno pericolosamente abituando all’autonomia. – ha spiegato Rossi – E’ un valore da difendere e da diffondere, senza gelosie: per questo, daremo tutto il nostro appoggio politico, culturale e di esperienza a questa battaglia”.
Rossi si è soffermato poi sugli accordi elettorali siglati con il Governo: “Un ente elettivo è fondamentale per la montagna: serve chi si prenda la responsabilità delle scelte, e anche le colpe, ma le decisioni vanno prese vicino al territorio, da chi quel territorio lo vive. La modifica della legge Delrio è il primo passo per l’autonomia completa; non sarà un cammino semplice, né rapido, ma si sta avanzando nella giusta direzione”.
All’incontro al ristorante Al Palio, sala piena per Rossi e i tre candidati di Bard-Veneto Civico. Alessandra Buzzo ha ribadito che “autonomia non è chiusura, ma apertura al confronto e sostegno al territorio intero”; Andrea Bona ha sottolineato l’importanza dell’appoggio della Provincia di Trento: “E’ la continuazione di un percorso iniziato quasi cinque anni fa, con i primi contatti con i trentini e con Bolzano, passato poi per la richiesta di referendum provinciale, i referendum comunali per il passaggio di confine e culminato con i 10mila voti a Dorfmann; segno che il dialogo tra le aree alpine c’è e funziona”. Danilo Marmolada è tornato invece con la memoria alle elezioni regionali del 2010: “A Caviola, a Falcade, la Federazione ladina organizzò un incontro con i candidati presidente. Cinque anni fa – esattamente come oggi – vennero a parlare di autonomia, attenzione alla montagna, tutela della sanità montana: parole mai seguite dai fatti. Noi un fatto concreto, l’accordo per il ritorno dell’elettività a Palazzo Piloni, lo abbiamo già portato a casa prima delle elezioni”.