Un incontro “lungo e cordiale”, con nessun risultato immediato, ma con precise richieste avanzate ai vertici nazionali da parte degli autonomisti bellunesi: timidi passi in avanti al termine del vertice romano tra i firmatari dell’accordo per il ripristino dell’elettività della Provincia di Belluno.
“Il vicesegretario del Partito Democratico, Lorenzo Guerini, ha subito capito l’importanza per il Bellunese di questo passo, – commenta Andrea Bona, a Roma in rappresentanza del movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti – ma ancora una volta non ci sono state date risposte concrete”.
Al tavolo, chiesto dal Bard e ottenuto grazie all’impegno di Lorenzo Dellai (assente per problemi personali), la richiesta del movimento autonomista è stata chiara: i patti siglati ormai 10 mesi fa devono trovare attuazione al più presto. “Non ci interessano i tempi e le strategie romane, – continua Bona – trovino un modo per rispettare gli accordi firmati”.
Proprio attorno alla modalità di approvazione dell’accordo si sono concentrati i ragionamenti: “Una delle soluzioni messe sul piatto è quella legata alla legge elettorale e di costituzione delle città metropolitane, che dal prossimo anno dovrebbero entrare regolarmente in attività. – spiega Bona – Le città metropolitane, così come le province, con la legge Delrio diventerebbero enti di secondo grado, ma tramite il loro statuto possono essere “riconvertite” in realtà elettive; questo può accadere però solo in presenza di una legge elettorale approvata dallo Stato. In questo caso, si potrebbe allargare questa possibilità anche alle province interamente montane confinanti con stati esteri, portando così finalmente al rispetto dell’accordo”.
Ma sul tavolo il Bard non ha portato solo la richiesta dell’elettività: “Per governare, servono risorse. Per questo – spiega Bona – abbiamo chiesto che la nuova Provincia (o Comunità dolomitica o come la vorremo chiamare) si trattenga l’intero gettito derivante dal demanio idrico, elettrico e dal bollo auto”.
Le prossime settimane si annunciano quindi impegnative per il Governo, ma anche per il movimento Bard: “Non intendiamo abbassare la guardia dopo questo incontro. – conclude Bona – Seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione, a partire dalla discussione in aula del caso Sappada, prevista per la prossima settimana. In questo vertice, Guerini ha dimostrato di essere “sul pezzo”: per questo, se entro poche settimane non avremo aggiornamenti positivi sull’iter dell’accordo, torneremo a chiedere direttamente a lui un nuovo appuntamento al Nazareno”.