“Chiediamo che il confronto degli Stati generali della nostra provincia sia reale e concreto, senza scaricabarile e sterili attacchi tra le parti”. Questo l’auspicio del movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti, che annuncia così la sua presenza alla riunione convocata per lunedì pomeriggio a Villa Patt di Sedico.
“Saremo presenti dentro e fuori il palazzo – anticipano dal movimento – per ribadire a tutti quanto stiamo dicendo da anni: questo territorio ha bisogno di autonomia, risorse e responsabilità. Se tutti insieme – politici, amministratori, categorie economiche – non lavoriamo uniti su questi tre fronti, non ci potrà essere nessun futuro”.
“Non sono più sostenibili tagli del Governo ai Comuni, alla Provincia e alla Regione; è inaccettabile che in questo territorio si faccia fatica a far quadrare i bilanci dell’ente provincia e a garantire i servizi quando facciamo registrare un residuo fiscale che va dagli 800 milioni al miliardo di euro all’anno. – continuano dal Bard – Allo stesso tempo, la Regione deve prendersi le sue responsabilità e provvedere alla delega di risorse e competenze alla Provincia, ma i sindaci che la reggono devono avere il coraggio di gestirle, se serve anche battendo i pugni a Roma o a Venezia; se un ingranaggio di questo sistema si inceppa, allora avremo ben poco da fare. Questo dimostra che, come diciamo da anni, la tanto lodata provincia dei sindaci non funziona e non potrà mai funzionare senza risorse, competenze e rappresentatività. A Belluno serve autonomia legislativa e finanziaria, come Trento e Bolzano, ma anche un ente a elezione diretta, i cui rappresentanti rispondano solamente ai cittadini-elettori”.
“Quello che chiediamo a tutti i rappresentanti che parteciperanno agli Stati generali – concludono dal movimento – è di guardare tutti verso lo stesso obbiettivo, superando gli scontri politici e di partito. O ci si salva tutti assieme, o si muore tutti assieme: siamo di fronte a un bivio e non può essere l’ennesimo scaricabarile di responsabilità a condannare un territorio e un popolo”.