“Riprendiamo il cammino verso Nord”: questo il titolo del convegno organizzato dal movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti per venerdì alle 18 a Santo Stefano di Cadore. Al centro dell’incontro, il progetto del Treno delle Dolomiti, affrontato in tutti i suoi aspetti, dai possibili tracciati oltre Calalzo di Cadore agli effetti sulla mobilità bellunese, passando per l’integrazione gomma-rotaia e analizzando il successo turistico (e non solo) di un’infrastruttura simile a questa, come il treno della Val Venosta.
L’appuntamento, che gode del patrocinio del Comune di Santo Stefano di Cadore e dell’Unione Montana Comelico-Sappada e della collaborazione del Partito Popolare Europeo, è a accesso libero e si terrà nella sala conferenze dell’Unione Montana: dopo i saluti del sindaco e presidente Bard, Alessandra Buzzo, toccherà al vicepresidente della Provincia, Roberto Padrin, fare il quadro della situazione della viabilità bellunese, tra prospettive e problematiche.
L’esempio e la storia del treno della Val Venosta e dell’Alto Adige saranno illustrati da Walter Weiss, presidente dell’Associazione Amici della Ferrovia, già sindaco di Naturno e uno dei tre sindaci che hanno portato alla rinascita e alla valorizzazione di quella tratta; Alessandro De Nardi, del gruppo TreniBelluno.it, ripercorrerà la storia del “vecchio” trenino delle Dolomiti e illustrerà le potenzialità e i possibili percorsi oltre Calalzo del nuovo treno.
Giuseppe Pat, presidente di Dolomitbus, spiegherà come la ferrovia potrà migliorare l’efficenza del trasporto pubblico su gomma in provincia, mentre Francesco De Bettin, fondatore dello studio DBA Progetti S.p.a., analizzerà la fattibilità tecnica e l’importanza economica di uno sbocco a nord su rotaia per il Bellunese.
Chiusura “politica” con l’intervento del vicepresidente del movimento, Andrea Bona, che analizzerà tempi e prospetive per il collegamento ferroviario a Nord, mentre le conclusioni finali saranno tratte dall’europarlamentare Herbert Dorfmann, che spiegherà come la strada ferrata tra la Val Pusteria e il Bellunese possa incastrarsi perfettamente nella strategia europea per la mobilità alpina.
“Un’occasione importante per affrontare con serietà e competenza la questione ferroviaria; – commenta il presidente Bard, Alessandra Buzzo – esperti e studiosi di altissimo livello potranno spiegare l’utilità, la fattibilità e le positive ricadute economiche e sociali di questa infrastruttura per l’intera comunità bellunese. Invito quindi tutti, dai sindaci alle categorie ai cittadini, dai sostenitori agli scettici, a partecipare per poter pesare con mano la grandissima possibilità che ci stiamo giocando”.