“La Regione Veneto vuole riprendersi le deleghe lasciate alle province? Fanno bene i presidenti a protestare, ma questo è solo un assaggio di quello che accadrebbe se la riforma costituzionale andasse in porto”.
Il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti si schiera a fianco dei presidenti degli enti provinciali veneti nel confronto con la Regione, ma continua a guardare con preoccupazione all’esito referendario: “Confidiamo che nell’incontro di oggi tra il presidente dell’UPI Veneto e i rappresentanti regionali ci possa essere un passo indietro su questa decisione. Vogliamo capire se anche la Provincia di Belluno rischia di perdere le deleghe riconosciutele in nome della specificità: questa sarebbe una batosta pesantissima e un ulteriore passo indietro nel cammino verso una vera autonomia”.
Ma non è solo questa decisione a preoccupare gli autonomisti: “Se Venezia dovesse cambiare idea e le deleghe dovessero rimanere in capo a Palazzo Piloni, la questione non si risolverebbe certo qua. Una vittoria del sì al referendum porterebbe a una revisione del Titolo V, con il trasferimento delle materie concorrenti allo Stato, togliendole alla Provincia e alle Regioni; un vero accentramento di poteri, nonostante le vuote promesse di riconoscimento della aree montane”.
“Nessuna autonomia con il sì: – concludono dal movimento – questo è il messaggio che i bellunesi devono raccogliere. Gli impegni scritti che noi abbiamo preso col Governo sono ancora disattesi, figuriamoci se possiamo fidarci di parole e promesse! Solo una vittoria del no alle urne il 4 dicembre potrà consentirci ancora di confidare in un futuro di dignità e speranza”.