Depositata domenica mattina negli uffici di Palazzo Piloni la lista “Sindaci e consiglieri per l’autonomia”, sostenuta dal movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti e in corsa per le elezioni provinciali di secondo grado in calendario l’8 gennaio.
Nelle ultime settimane, sono state raccolte le firme necessarie per la presentazione: 58 le sottoscrizioni a sostegno dei 6 candidati della lista.
Capolista è Ivan Minella, assessore a Santa Giustina; nel gruppo con lui, il consigliere provinciale uscente Fulvio Valt da Falcade, Alfonso Liotta (Pedavena), Alberto Ghelli (Cibiana di Cadore), Roberto Brustolon (Val di Zoldo) e Riccardo De Zolt (Santo Stefano di Cadore).
“E’ fondamentale per noi mettere ancora piede in consiglio provinciale, per portare avanti le battaglie e le richieste di questo territorio”, spiega Ivan Minella, che ha coordinato la campagna per la candidatura.
Il programma della lista ha obbiettivi chiari e precisi: sopra di tutto, come da sempre per le attività del Bard, l’autonomia della Provincia, passando innanzitutto per il ripristino dell’elettività; il sostegno alle richieste dei comuni referendari ancora in attesa di risposta (dai territori ladini a quelli feltrini fino a Sappada, “che da questo consiglio provinciale ha ricevuto un trattamento che ancora grida vendetta”, ricordano dal movimento). C’è poi l’asse economico, con il sostegno alle imprese, soprattutto agricole e giovanili, puntando all’utilizzo dei fondi europei; nel settore trasporti, il rilancio del trasporto pubblico anche con integrazione tra gomma e rotaia, con un occhio particolare alla realizzazione del Treno delle Dolomiti. Non manca poi l’attenzione alla semplificazione dell’amministrazione pubblica, anche attraverso l’unione dei comuni (“ma senza imposizioni dall’alto, solo con l’appoggio degli enti e il sostegno della volontà popolare”); infine, uno sguardo alla cultura, con la tutela delle minoranze linguistiche ladine, cimbre e germanofone, lo studio e diffusione della cultura tradizionale e l’incentivazione alla formazione professionale per le attività richieste nel territoro montano, dall’agricoltura al turismo fino alle energie rinnovabili e al risparmio energetico.
“La presenza di tre liste a questa competizione rende più democratico un ente che, per la sua natura di realtà di secondo grado, non rappresenta i cittadini; noi siamo pronti a lavorare in sintonia con le altre liste e con la Presidente per il raggiungimento del bene comune”, conclude Minella che aggiunge: “Questa corsa a tre rompe il sistema di gestione partitica che si nasconde dietro la riforma Delrio: è tempo che se ne prenda atto e che, dopo il fallimento della riforma costituzionale, venga data di nuovo voce ai cittadini”.