La legge Delrio, le risorse per gli enti locali, l’elettività della Provincia e le prossime elezioni comunali: questi i temi principali affrontati durante la quinta assemblea generale del movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti, che si è tenuta sabato pomeriggio in Birreria Pedavena.
«Siamo sempre presenti quando si tratta di difendere il territorio»: con queste parole, la presidente Alessandra Buzzo ha aperto i lavori, che sono proseguiti nel segno di queste parole.
«Il popolo bellunese ed italiano ha mandato un messaggio forte e chiaro a questo Governo, con la bocciatura del referendum costituzionale; – ha spiegato il vicepresidente Andrea Bona – nonostante questo, a Roma non c’è ancora nessuna volontà di cancellare quel disastro che è la legge Delrio. Bisognava immediatamente ripristinare l’elettività della Provincia: sono anni che non andiamo a votare e questo ha avuto effetti devastanti sul nostro territorio. Abbiamo fatto passi indietro per l’autonomia degli enti locali, mentre a noi servono risorse proprie e capacità di amministrarle».
Contro la legge Delrio, i cui effetti sta sperimentando direttamente da qualche mese, anche il consigliere provinciale Ivan Minella: «I sindaci e i consiglieri comunali, delegati a rappresentare il territorio nell’ente Provincia, sono frenati dal loro ruolo e non sono totalmente liberi nell’affrontare alcuni temi di spessore. Uno degli argomenti da affrontare al più presto in consiglio è quello dell’elettività, che è una priorità, anche se non sarà la soluzione ai problemi. Una risposta alle difficoltà dell’ente potrebbe arrivare dal finanziamenti al decreto Enti locali: da Roma arrivano parole di fiducia, ma noi abbiamo imparato a non fidarci; per questo, chiedo ai miei colleghi in consiglio di far valere i loro contatti politici affinchè i finanziamenti arrivino presto e nella misura annunciata, altrimenti sarà la dissoluzione socio-economica della provincia».
Presente all’incontro anche la senatrice di Fare! Raffaela Bellot, che ha rilanciato la proposta tosiana del referendum per la macroregione triveneta; un’idea che non convince del tutto, mentre sull’altro referendum, quello dell’autonomia veneta in calendario per l’autunno, le posizioni sembrano più chiare: «Da autonomisti non possiamo ostacolare una simile richiesta, – commenta Bona – per cui sosterremo la campagna del “sì”, ma con una richiesta precisa di un trattamento speciale per la provincia di Belluno. Lo slogan potrebbe essere “Belluno come Bolzano nel Veneto autonomo”. Speriamo che a Roma capiscano il messaggio: autonomia non è spreco di risorse, ma è responsabilità di governare i cittadini rispondendo ai bisogni dei territori».
Dopo la presentazione dell’imponente attività del 2016 e l’approvazione del bilancio, è toccato ai presidenti delle quattro assemblee di vallata fare il quadro della situazione, anche in vista delle elezioni comunali in calendario per il prossimo 11 giugno. In particolare, le attenzioni del Bard si stanno concentrando in Agordino su Falcade; nel Feltrino su Feltre e Cesiomaggiore; in Valbelluna, la partita più importante si gioca nel capoluogo, mentre in Cadore gli occhi sono puntati su Pieve di Cadore. Nulla è comunque ancora stato deciso: si attende infatti l’ufficializzazione dei candidati per poter iniziare un confronto con loro e valutare se e in che modo partecipare alla competizione elettorale.