È Andrea Bona il nuovo presidente del movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti: questo il risultato della votazione che ha coinvolto il consiglio direttivo, recentemente rinnovato.
Bona è tra i fondatori del movimento BARD ed ha ricoperto, fino a questa nomina, il ruolo di vicepresidente, che ora andrà allo zoldano Roberto Brustolon.
«È per me un onore e un grande impegno, e per questo ringrazio tutto il consiglio per la fiducia: rispetto a quando siamo partiti, si è rivoluzionato il mondo intero, ma l’unica cosa a non essere cambiata è il centralismo romano e veneziano e il disinteresse verso i territori montani. – commenta Bona – Abbiamo affrontato tante sfide, come movimento e come bellunesi, e molte altre ne avremo da affrontare, già da questo autunno».
L’occhio è sempre fisso sull’obbiettivo, quello dell’autonomia: «Stiamo assistendo a un tira e molla a livello nazionale e a una presa in giro dei cittadini che democraticamente si sono espressi il 22 ottobre 2017 nei due referendum per l’autonomia. – sottolinea Bona – Tengo a sottolineare che i referendum, per noi bellunesi, erano due, perché la questione autonomistica della nostra provincia è sparita dalle agende politiche nazionali e regionali. Il nostro compito sarà quello di tornare a farci sentire con decisione».
Per questo, Bona rilancia subito la partita bellunese: «Visto che tutti hanno appoggiato il referendum provinciale e che la nostra specificità è riconosciuta sia dallo statuto regionale che dalla legge nazionale, in virtù del confine con stato estero e della presenza di minoranze linguistiche, penso che non dovrebbero esserci problemi a avviare e concludere in tempi brevi la trattativa per l’autonomia bellunese, trattativa che può avanzare indipendentemente da quella regionale».
Un altro grande appuntamento all’orizzonte è quello delle regionali 2020: «Sarà una partita tutta da giocare: bisogna capire cosa succederà tra Zaia, la Lega veneta e quella nazionale, con la partita dell’autonomia legata a doppio filo al loro destino; c’è un centrosinistra scomparso dal dibattito locale, mentre bisognerà vedere che atteggiamento avranno gli autonomisti e indipendentisti che oggi sostengono l’attuale giunta regionale, se non si avranno presto risultati dal confronto a Roma sull’autonomia differenziata regionale. Come Bard, per ora stiamo alla finestra e guardiamo l’evoluzione della situazione, poi faremo le nostre valutazioni», conclude Bona.