Martedì il Parlamento europeo ha approvato dopo mesi di negoziati il più grande piano di aiuti nella storia dell’Unione europea. «Le Regioni giocheranno un ruolo importante nell’attuazione del Recovery plan», afferma l’europarlamentare PPE Herbert Dorfmann, che ha sostenuto una formulazione «che desse più peso alle Regioni» nella risoluzione del Parlamento. Entro aprile, i piani nazionali di ripresa dovranno arrivare a Bruxelles.
L’obiettivo è rilanciare l’economia europea rendendola più verde e digitale. Il risultato del voto di ieri è stato reso noto questa mattina presto. La larga maggioranza dei deputati ha votato a favore di questo piano miliardario per il sostegno dell’economia europea. Centrale sarà il dispositivo per la ripresa e la resilienza, che distribuirà 672,5 miliardi di euro. Di questi 312,5 saranno concessi a fondo perduto e 360 come crediti, che dovranno finanziare riforme e investimenti negli stati membri.
L’Italia riceverà la maggior parte dei fondi. Si tratta di più di 200 miliardi di euro, di cui 65 a fondo perduto. Quattro quinti di queste risorse dovranno essere dedicati a piani legati alla transizione ecologica e digitale.
Entro fine aprile, i ventisette stati membri dovranno far pervenire a Bruxelles la lista dei progetti che desiderano finanziare al fine di uscire dalla più grave crisi economica dalla fondazione dell’Unione europea. Le risorse cominceranno a essere distribuite solo una volta che la Commissione avrà approvato questi piani. Il commissario europeo per l’economia, Paolo Gentiloni, ha detto che il 70 per cento delle risorse sarà dispiegato tra quest’anno e il 2022. Il restante 30 per cento nel 2023.
«Per garantire l’efficacia del nuovo meccanismo è importante che le Regioni siano coinvolte adeguatamente nel processo di presentazione e selezione dei progetti. – sostiene Dorfmann – Le risorse vanno dispiegate rapidamente, al fine di cominciare a gestire il prima possibile le conseguenze della crisi».