Si apprende dalla stampa la proposta di Gobbo per portare alcuni ministeri anche in Veneto. Scelta a fronte della quale sarebbe disposto a razionalizzazioni nella spesa locale, ad esempio accorpando la provincia di Belluno a quella di Treviso.
Teniamo a precisare che tali affermazioni ci lasciano stupiti e delusi. Delusi perché ci aspetteremmo dal principale partito della regione una proposta unica ed organica per la valorizzazione delle autonomie locali. Mentre infatti può avere un senso accorpare i comuni troppo piccoli per gestirsi con successo da soli, che senso può avere unire realtà tanto diverse quali Belluno e Treviso? Le Dolomiti con la Marca Gioiosa?
Si resta inoltre stupiti, perché è piuttosto strano che prima si dia il via libera ad un referendum provinciale e poi si decreti la morte dell’ente stesso, senza chiedere nulla alla popolazione né agli amministratori su cosa ne pensino.
Siamo inoltre certi che il 18.000 Bellunesi che hanno firmato per il referendum, non abbiano proprio l’intenzione di farsi comandare da altri, bensì vogliono amministrarsi autonomamente. Tanto meno abbiamo intenzione di essere merce di scambio per permettere ad altre aree già ricche, di ottenere ulteriori vantaggi.
Di solito, prima di fare un matrimonio, si chiede ad entrambi i coniugi se sono d’accordo: bene, siamo certi che ogni Bellunese che vive nelle nostre valli Dolomitiche, ad una proposta di fusione con Treviso, risponderebbe in un solo modo: MAI.