La riforma della Pubblica Amministrazione prevede tra l’altro l’accorpamento nelle altre forze di polizia del Corpo forestale dello Stato con conseguente riduzione dei corpi di polizia nazionale da 5 a 4.
In base all’accordo 11 settembre 2014 nell’ambito della conferenza unificata Stato – Regioni – Autonomie sul riordino delle funzioni degli enti di area vasta (città metropolitane e Provincie) è stato sospeso ogni provvedimento in materia di Polizia Provinciale.
Tutto questo quando è in atto il declassamento della Provincia ad ente di secondo grado, dove sono previsti prossimi pesanti tagli al personale ed ulteriore riduzione dei trasferimenti statali, che decretano di fatto un imminente stato di fallimento per l’ente provinciale.
Siamo al paradosso!
La nostra provincia dolomitica, sede di un parco nazionale e di numerose altre aree protette, con le Dolomiti ed i suoi paesaggi riconosciuti dall’UNESCO, con fiumi, torrenti e rigagnoli sovra sfruttati dal punto di vista idroelettrico, con un ambiente naturale unico e fragile, rischia in futuro di non aver nessun controllo ambientale.
Eppure la legge regionale 25 del 08.08.2014 ha affermato la specificità di questo territorio.
Eppure e tra le competenze da trasferire vi sono pure quelle in ambito ambientale quali: governo del territorio, caccia e pesca, risorse idriche ed energetiche, forestazione, agricoltura, turismo e tutela del paesaggio.
Eppure anche la devastante legge Delrio ha riconosciuto un differenziale per le aree interamente montane e confinanti con Stati esteri.
Eppure l’area compresa nella nostra provincia di Belluno – Dolomiti è territorio fragile, complesso e straordinariamente interessante dal punto di vista ambientale.
Ora, nella consapevolezza che anche nel controllo ambientale ed agroalimentare ci debba essere un riordino con chiara definizione delle competenze e dei ruoli, perché non pensare ad un organismo di controllo ambientale accorpato e unico di ambito provinciale come già accade per Trento e Bolzano il cui rappresentante, capogruppo del gruppo delle Autonomie a Roma Karl Zeller ha fatto approvare nei giorni scorsi un emendamento che prevede che nelle Province autonome di Trento e di Bolzano “restino ferme tutte le attribuzioni spettanti ai rispettivi Corpi forestali regionali e provinciali”, comprese le funzioni “di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria“? Perchè non farlo?
Questo dovrebbe essere considerato in un ambito di ragionamento più vasto
– di riconsiderazione delle forme di governo per i nostri territori che necessitano di enti di aggregazione simili alle vicine alle comunità autonome contermini
– di trasferimento immediato di risorse adeguate.
Ognuno faccia la sua parte.