Missione altoatesina lunedì mattina per il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti: alcuni membri del consiglio direttivo e diversi rappresentanti del mondo imprenditoriale bellunese si sono recati a Bolzano per confrontarsi con politici e tecnici sul post-alluvione e sulla nuova Politica Agricola Comune.
Il primo appuntamento è stato con l’europarlamentare Herbert Dorfmann: «Lo abbiamo ringraziato per l’intervento della scorsa settimana alla plenaria di Strasburgo con la richiesta di attivazione del Fondo di solidarietà europeo, – spiegano dal Bard – e abbiamo cercato di capire, oltre a questo, quali aiuti potrebbero arrivare dall’Europa e dalle province autonome. C’è stato molto interesse poi, da parte dei rappresentanti del mondo agricolo, sullo sviluppo della nuova PAC 2021-2027: la richiesta da parte di tutti è stata quella di prevedere una maggior attenzione all’agricoltura di montagna e, soprattutto, alla questione del prezzo del latte».
Dopo Dorfmann, è toccato a Josef Schmiedhofer, Direttore dell’Agenzia del Demanio della Provincia autonomia di Bolzano: «Con lui abbiamo affrontato la questione della gestione del post-alluvione, soprattutto il tema degli schianti degli alberi», continuano dal movimento.
Dopo una panoramica sull’attività svolta dalla Provincia di Bolzano, sul mercato del legname e sui provvedimenti tecnici adottati dagli altoatesini, si è passati alle questioni pratiche: «Nel solo Alto Adige, si sono verificati schianti pari a due anni di produzione del legname; un dato impressionante, ma addirittura minore a quanto registrato nel Bellunese. – sottolineano dal Bard – Schmiedhofer ha sottolineato l’importanza di una corretta logistica nella gestione del legname: bisogna raggiungere i luoghi degli schianti, raccogliere il materiale e trovare depositi adatti. Tutti aspetti da valutare con attenzione e con efficienza, viste le possibili infestazioni del “bostrico tipografo”, un parassita del legno che potrebbe rovinare il materiale a terra e infettare anche gli alberi sopravvissuti al disastro».
Infine, un ultimo sguardo al mercato: «Il mercato tra le Dolomiti e l’Austria è sovraccarico, per questo il prezzo del legname è crollato. – concludono dal Bard – Una corretta raccolta e conservazione del legno permetterebbe di mantenerlo in condizioni “vendibili” e consentirebbe di poter guardare a Paesi più lontani, come l’Est Europa o la Cina, con prezzi adeguati».
Da questi incontri è nato l’impegno di far nascere, nell’arco di brevissimo tempo, un tavolo di coordinamento proprio sulla gestione del legno degli schianti.