“La Camera di Commercio di Trento mi risulta disponibile e interessata a collaborare con Belluno”. Così l’ex presidente della Provincia di Trento, ora in Parlamento, Lorenzo Dellai, apre il dialogo tra i due enti camerali. L’annuncio di Dellai arriva dopo le prese di posizione di Andrea Bona, candidato Bard-Veneto Civico, contro la possibile fusione bellunese con Treviso. “In questi giorni, sono stato avvicinato da imprenditori e esponenti delle associazioni bellunesi – spiega Bona – che esprimono le loro perplessità a una fusione con Treviso e mi chiedono se veramente c’è la possibilità di un’aggregazione con Trento. La risposta, come confermato da Dellai, è sì, ma serve un segnale”.
Il tempo corre: secondo indiscrezioni, la decisione della fusione con Treviso potrebbe essere già presa e ufficializzata martedì. Anche per questo Dellai chiede di riflettere e di non prendere scelte che possono compromettere il dialogo: “Una sinergia tra Trento e Belluno è interesse reciproco per i territori. Il riordino dei servizi non può prescindere dai modelli di sviluppo; il tessuto delle imprese bellunesi è simile a quello trentino, non a quello delle realtà venete. L’aggregazione di Trento e Belluno, poi, – conclude Dellai – sarebbe coerente con i risultati ottenuti con l’accordo nazionale dal Bard: il ritorno all’elettività è un passo politico verso l’autonomia, e anche il mondo economico deve muoversi nella stessa direzione, per un’impostazione più dolomitica”.
“La fusione di Belluno con Treviso non sarebbe una semplice aggregazione, – conclude Bona – ma significherebbe il dissolvimento della nostra economia in un sistema completamente estraneo all’area alpina. Ecco perchè la scelta dell’aggregazione con Treviso va stoppata ora, e chiedo al presidente Curto – prima di confermare ogni sua decisione – di aprire un confronto con il suo omologo di Trento”.