“Non basta parlare di autonomia, è tempo che il Governo passi ai fatti concreti”. Il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti richiama al rispetto dei patti il Governo, il Partito Democratico e gli esponenti bellunesi del partito firmatari dell’accordo: “Il Sottosegretario per gli Affari Regionali e le Autonomie Gianclaudio Bressa e il segretario regionale Pd, Roger De Menech, hanno attaccato la Regione Veneto per la presunta inerzia sul tema dell’autonomia, ma non è centralizzando e togliendo poteri e risorse agli enti locali che si fa politica autonomista. Servono atti concreti, e il primo passo lo devono fare loro con il Governo: onorino e attuino il patto che hanno sottoscritto con il BARD e con i bellunesi in occasione delle elezioni regionali”.
Il sottosegretario Gianclaudio Bressa e il deputato Roger De Menech sono infatti tra i firmatari dell’accordo che, in cambio del sostegno del movimento alla candidata presidente della Regione Veneto Alessandra Moretti, impegna il Governo al ripristino dell’elettività dell’ente provinciale (qui il testo dell’accordo)
“Vogliono l’autonomia dei territori? Possono farlo subito. L’accordo con il PD – spiegano dal Bard – era l’unica strada che potesse restituire a questo territorio il potere che gli è stato tolto con la legge Delrio. Lo abbiamo sottoscritto solo per questo, e a distanza di quasi nove mesi non abbiamo visto nessun risultato. Il sottosegretario Bressa e il segretario regionale PD, Roger De Menech, devono solo mantenere le promesse fatte a chi ha sostenuto l’accordo con il suo voto, espresso con la speranza di riottenere l’elettività degli organi provinciali”.
A ottobre, la proposta di legge presentata da Roger De Menech è stata subito bloccata in commissione dalla presidente di turno, Daniela Gasparini del PD, che ha rinviato la discussione con la motivazione che questa proposta è resa inutile dalla riforma costituzionale in atto: “Peccato – commentano dal movimento – che la riforma costituzionale elimini le province e non citi gli enti di area vasta, come istituzioni o enti locali, rimettendo la disciplina alla legislazione ordinaria, senza definire né i territori né le competenze di questi nuovi, labili soggetti. Restituiscano ai bellunesi il diritto di eleggere direttamente i propri rappresentanti: questo è rispetto dei territori, dei cittadini, degli elettori”.
“Lo stesso Pd bellunese, tramite la sua segretaria provinciale, Erika Dal Farra, – continuano dal Bard – ha reso pubblico un documento approvato dall’assemblea in cui si sbandiera l’importanza dell’elettività per le province interamente montane e confinanti con Stati esteri, dimenticandosi però che è il PD che governa e che deve rispettare i patti; pensino a questo e si attivino per ottenere il risultato”.
“Il Governo e il Partito Democratico non pensino di tenere sotto scacco i bellunesi e i Sindaci con i fondi dei comuni di confine”, concludono dal Bard, denunciando anche il fatto che “i fondi ex Brancher danno troppo potere nelle mani di pochi uomini e di un solo partito. Quello che serve a questo territorio non è la paura di vedere ridotti i trasferimenti, contributi e fondi; serve vera rappresentatività e, soprattutto, il rispetto degli accordi sottoscritti. Chi non rispetta la parola data non è degno di alcuna fiducia.”