I sottoscritti Danilo Marmolada, di Falcade e Francesca Larese Filon di Lozzo di Cadore, membri del neonato Movimento BARD (Belluno Autonoma Regione Dolomiti), rispettivamente vice-presidente e presidente della Federazion de i ladins de la Dolomites inze l Veneto, chiediamo attenzione per la pesantissima situazione che si prospetta per il territorio Bellunese a seguito del commissariamento dell’ente provincia, il suo declassamento ad ente di secondo grado e la sua probabile soppressione. Glielo chiediamo da cittadini di questa terra Dolomitica, da rappresentanti del mondo ladino, per il quale Lei si è tanto prodigato a tutelare per tramite l’approvazione della legge n. 482/99 (oggi purtroppo pochissimo finanziata).
Il Movimento è nato con l’unico scopo di tentare tutte le strade possibili per il raggiungimento dell’autonomia. Questo secondo noi è possibile solo se abbiamo la possibilità di avere un organismo di autogoverno di questo territorio eletto dal popolo. Ancora, il Movimento è nato perché la politica Bellunese è assente nel perseguire questi scopi e spesso agisce per logiche partitiche o di interesse personale e non territoriali. I nostri eletti non si sono preoccupati di difendere un ente provincia (o qualsivoglia altra istituzione similare) per noi indispensabile per fare politiche per la montagna. Accusa pesante forse, ma la situazione nei fatti rileva questo, anche se siamo consapevoli che non si può generalizzare.
Gli amministratori a loro volta sono facilmente condizionabili per la pesantissima situazione venutasi a creare in poco tempo, con i pesanti tagli subiti agli enti, fallimento di società amministrate dagli stessi e assenza di un ente di riferimento sovra comunale.
In particolare, ma credo che Lei lo sappia benissimo, siamo consapevoli:
- che la situazione socio-economica provinciale è pesante;
- che in prospettiva gli scenari non sono certo confortanti, soprattutto per la parte alta della provincia;
- che una certa politica dà già per defunta la provincia e ragiona NON nell’interesse del territorio ed in maniera lungimirante;
- che pochi hanno una visione alpina sulla questione bellunese intesa a far politica con altre aree montane, dolomitiche in primis;
- che l’insofferenza della gente della strada è tanta;
- che in prospettiva il costo della vita aumenterà creando ulteriore malcontento;
- che il continuo ed inarrestabile taglio dei servizi, già oggi grave, renderà la vita nei nostri territori se possibile ancora più dura e pesante.
A Lei cittadino Bellunese, pur eletto nei collegi Alto Atesini, chiediamo cortesemente quindi, da persona priva d’interessi, se non quello di veder un futuro per le nostre vallate di autonomia, di prendere a cuore le sorti di questa provincia, attuando tutto quello che è nella sua facoltà per salvaguardare gli interessi dei territori montani in regioni a statuto ordinario, ancor più ora che lo Statuto ragionale riconoscente una certa specificità con trasferimento di competenze, finanziamenti e podestà regolamentare è stato bocciato dal Governo.
Siamo poi fermamente convinti che la nostra collocazione naturale sia in una Regione Dolomiti. Ci aiuti Lei ad indirizzarci su quella strada prima che sia troppo tardi.
Perché riteniamo:
- sia più facile trovare soluzioni ai nostri problemi rapportandosi con chi ha situazioni simili/identiche a noi (TN-BZ), facendo rete, anche in senso ampio a livello di catena alpina (non vorremmo rimanerne fuori).Per fare questo dobbiamo per forza raggiungere forme di auto governo forti che si ottengono solo a livello romano. Non vorremmo mai fosse spaccata la provincia in 4-5 macro-aree, con competenze limitate ai servizi comunali o poco più, amministrate su nominati dai sindaci e sottostare a politiche a regia regionale.
- Nessuno prenderà a cuore il nostro destino se non lo facciamo noi avendo un autogoverno per poterlo fare. Nessuno, perché non esistiamo!!!!
- perché non c’è più tempo da perdere. Ogni anno la provincia di Belluno perde 1000 residenti, 800 attivi, decine di aziende hanno chiuso nel 2011 e altrettante saranno nel 2012, il turismo boccheggia, i servizi sono in continuo calo …….. ed ora il commissario prefettizio convocherà l’ex consiglio provinciale per valutare ove tagliare per rientrare dei 20 milioni di passivo per mancati trasferimenti statali alla provincia.
- perché, acqua, bioenergie, foreste ed il patrimonio Dolomiti Unesco sono ricchezze che ci permetterebbero di vivere degnamente sul nostro territorio se solo potessimo attuare politiche sinergiche con i territori che condividono questo patrimonio con noi in una regione Dolomitica . Perché non possiamo pensare a politiche in sinergia con Trento e Bolzano, allargandola all’Euroregione Tirolo anche per sanità, turismo ….. La valorizzazione del patrimonio Dolomiti non è a vantaggio di tutti i territori che condividono questo patrimonio? Ma con chi attuare queste politiche se non con una provincia che possa auto governarsi? Lo farà la regione Veneto?
Questo è un accorato appello per chiederLe ancora una volta, cortesemente, un interessamento al nostro territorio, finalizzato a convincere il governo Monti che non ovunque le province sono inutili e costose.
Nel pieno rispetto del Suo lavoro, sperando comunque in un riscontro alla presente, e soprattutto ad una svolta per il nostro destino, porgiamo cordiali saluti.
Danilo Marmolada – Francesca Larese Filon
Falcade, 04.02.2012