In un periodo in cui tanto a Venezia quanto a Roma si discute di leggi elettorali, il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti interviene nel dibattito chiedendo certezze per il territorio bellunese.
«È urgente una revisione della legge elettorale regionale: tutti i veneti, e noi del Bard in particolare, abbiamo ancora in mente i problemi, i disagi e i ricorsi che hanno seguito le ultime elezioni. – commentano dal direttivo del movimento – Serve una legge più chiara, ma soprattutto servono certezze per il Bellunese: vanno ripristinati i tre posti per i nostri consiglieri regionali, facciamo valere quella specificità messa nero su bianco dalla stessa Regione nel suo statuto. Un buon segnale arriva dal Comune capoluogo, che nel consiglio comunale di venerdì ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, promosso da Franco Roccon, un’altra “vittima” di questa legge, che va proprio in questo senso».
Altro tema è quello romano: «Questa volta ci è andata particolarmente bene, con sei parlamentari eletti. – sottolineano dal BARD – Ma non dimentichiamo che uno di questi seggi è stato aggiudicato per pochi voti a Belluno anziché a Venezia, mentre un altro, quello di Luca De Carlo, è stato assegnato, rimosso e riassegnato a seguito di ricorsi».
«È fondamentale quindi rivedere il Rosatellum e i suoi collegi: – concludono dal movimento – basta con le leggi che impediscono di fatto la presentazione di partiti territoriali. I collegi, almeno quello bellunese, devono essere tutti a livello provinciale: è inaccettabile avere collegi che vanno da Comelico Superiore a Chioggia! Infine, in nome della specificità riconosciuta anche dalla legge Delrio, legge che va al più presto abrogata, vanno riconosciuti dei seggi alle minoranze linguistiche bellunesi. Lo diciamo da sempre: dalla Provincia fino al Parlamento, a queste terre va garantita dignità e rappresentatività, e in questo momento di “rivoluzione” delle leggi elettorali è tempo di intervenire con decisione».