La proposta del DdL Delrio, votata oggi dal Governo, è un atto di arroganza ingiustificabile che sopprime la partecipazione democratica al fine di salvare il potere dei partiti nello stato centrale ora in gravissime difficoltà.
La nuova norma ripercorre la stessa strada usata dal Governo Monti, giudicata illegittima con sentenza della Corte Costituzionale.
Non affronta il necessario riordino della pubblica amministrazione ma si limita a eliminare d’autorità le province destrutturando, insieme al processo forzoso di unione dei Comuni (unioni necessarie ed utili se costruite con criteri democratici), gli strumenti di partecipazione e controllo dei cittadini sul potere esecutivo.
Dovrebbe essere il Parlamento che produce le leggi e il Governo le dovrebbe eseguire. Assistiamo invece alla conclusione di un processo eversivo, che avviene entro le istituzioni: ora è il Governo che impone al Parlamento i propri decreti esautorandolo (a cominciare dalla eliminazione delle discussioni in Commissione) dal proprio potere legislativo.
Questo è il frutto insano di una legge elettorale infame che impedisce ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti affidando ai partiti (salvo rare eccezioni) l’esorbitante potere di imporli.
Il BARD farà di tutto per impedire che questa arbitraria e sgangherata manovra demagogica e illiberale abbia successo.
Dovesse avere attuazione, per la Provincia di Belluno sarà una catastrofe: il nostro territorio senza rappresentanza e potere cederà allo spopolamento, con la perdita di ogni prospettiva di sviluppo. Chi in questi mesi, ha impedito la legittima espressione dei referendum (definendosi “Bellunesi di buona volontà”) illudendo i Bellunesi che la provincia sarebbe stata salvata e lo statuto del Veneto applicato ora dovranno renderne conto, in particolare i consiglieri regionali, i costituzionalisti approssimativi e le fondazioni che lavorano contro gli interessi dei montanari portandone il nome.
Abbiamo bisogno di un ente elettivo sovrano, come a Trento e Bolzano, per garantire futuro e speranza agli abitanti delle Dolomiti bellunesi.
Questo futuro è la Regione Dolomiti ed è quello per cui il BARD continuerà ad impegnarsi fino all’ultimo respiro.
Il direttivo
BARD