Dal Corriere delle Alpi:
BELLUNO. Anche i comitati referendari bellunesi appoggiano il movimento a sostegno della Provincia. Lo hanno affermato l’altra sera gli stessi comitati riunitisi a Canale d’Agordo, cioè Rocca Pietore, Falcade, Canale, Taibon, Agordo, Rivamonte (questi ultimi due saranno ufficializzati nei prossimi giorni), Gosaldo, Cencenighe, Vallada, Voltago, Feltre e Cesiomaggiore.
I presenti hanno ribadito la loro intenzione a non finire accorpati con Treviso e l’importanza di avere una Provincia funzionante e attiva. «Il referendum in questo momento storico è l’unico modo costituzionale e democratico per contrattare in Parlamento il mantenimento di Belluno come ente amministrativo separato dalle macro province venete. Una provincia come è quella attuale non serve a molto, esigiamo delle deroghe di specificità riconosciute dall’art.15 dello Statuto regionale. La contemporaneità e l’unitarietà dei referendum ci devono presentare come forza compatta, se dovessero invece diventare motivo di disgregazione tra le comunità meglio non farli», scrivono i comitati che hanno firmato anche due lettere, una per l’amministrazione comunale di Feltre con esortazione alla delibera di referendum e l’altra alle massime cariche dello Stato con un quadro della drammatica situazione politica vigente e la richiesta di mantenimento di Belluno come Provincia montana.
Forte anche di questa adesione, il comitato sorto l’altro ieri per salvare la Provincia si sta muovendo per organizzare gli eventi a difesa dell’ente.
Prevista una sorta di calendario per far sentire quanto sia forte la pressione del territorio a Venezia e a Roma. «Il sindaco Massaro», precisa Silvano Martini membro politico all’interno del comitato Salviamo la Provincia, «pare intenzionato a chiedere l’audizione in consiglio regionale la settimana prossima. Inoltre si stanno organizzando i fuochi sui crinali prealpini, mentre già da domani nei negozi si potranno trovare le coccarde blu da distribuire ai cittadini, cittadini che potrebbero essere chiamati a presidiare a turno palazzo Piloni».
Seguiranno altre manifestazioni che culmineranno il 24 o 25 ottobre, il giorno precedente alla discussione a Roma, in un corteo-fiaccolata a favore della Provincia.
«Domani sarà aperto anche un conto corrente dove gli enti che aderiscono al comitato, ma anche tutti i cittadini, potranno versare una quota che servirà per organizzare gli eventi, mentre il rimanente sarà distribuito alla Caritas», precisa Martini. Domani, il comitato si ritroverà all’Amico del Popolo per gli ultimi dettagli organizzativi.
Paola Dall’Anese