Veneto batte Italia 20 a 12: se per ufficializzare la lista degli eletti alle politiche 2018 sono “bastati” poco più di dieci giorni, alla regionali 2015 si sfiorarono le tre settimane di attesa, con due “ribaltoni”.
A ricordarlo, il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti, all’indomani della decisione della Corte di Cassazione che ha di fatto tolto il seggio da parlamentare a Luca De Carlo: «Piena solidarietà a Luca. – commentano dal movimento – Purtroppo, è una storia che si ripete: ci siamo passati con Alessandra Buzzo e conosciamo il dispiacere, la tristezza e la rabbia che si passano in questi momenti. È una storia che si ripete, e dispiace che ancora una volta a subìre sia un bellunese ed un rappresentante della montagna. Noi, come tanti altri, facemmo ricorso, non andato a buon fine; per il nostro territorio, noi confidiamo che quello presentato da Forza Italia possa restituire al Cadore il suo seggio in Parlamento».
L’occasione è buona anche per una riflessione sulle leggi elettorali: «Sono strumenti pensati per le grandi realtà, che ignorano i territori. Quale logica c’è nell’assegnare un seggio prima veneto alla Calabria? – l’analisi del Bard – Alle aree di montagna serve rappresentanza certa, con collegi elettorali dedicati:
ieri avevamo sei deputati, oggi cinque, la scorsa legislatura quattro, ma la prossima? Quando torneremo al voto, con collegi interprovinciali che vanno da Comelico Superiore a Montebelluna, da Livinallongo del Col di Lana a Scorzè, da Lamon a Chioggia e a Caorle, su che rappresentanza potremo contare? Serve una nuova legge elettorale, sia al Veneto che all’Italia, che dia ai territori di montagna una rappresentanza certa».