Il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti non appoggerà nessun candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative del capoluogo: a deciderlo, dopo gli incontri con i tre candidati in corsa per Palazzo Rosso, l’assemblea locale del movimento.
«Nel corso degli incontri, abbiamo chiesto ai tre candidati le loro posizioni su temi cari al movimento e ai nostri iscritti: l’elettività della Provincia, una maggiore attenzione al rapporto tra la città e le sue “terre alte”, l’importanza di contraddistinguere Belluno come città alpina, lontana quindi dalla visione che la considera periferia della pianura veneta. – fanno sapere dalla sezione cittadina del Bard – Nonostante siano emerse affinità di vedute e spunti di riflessione condivisi con tutti i e tre i candidati, non abbiamo potuto ravvisare nei loro programmi e negli impegni assunti la spinta e la determinazione necessaria a conseguire gli obiettivi che ci stanno a cuore».
Questo ha portato alla decisione condivisa di non schierarsi a favore
di uno specifico candidato; agli iscritti viene quindi lasciata la più ampia libertà di scelta, con il consiglio di valorizzare i candidati consiglieri che più reputano sensibili alle questioni relative all’autonomia e con una visione del proprio comune all’interno di un più ampio contesto provinciale e alpino.
«È solo nell’unità che potremo risolvere le nostre difficoltà. – concludono dal movimento – In questo momento, il nostro territorio soffre a causa di numerosi fattori (dai postumi di Vaia alla pandemia, dalle crisi aziendali agli aumenti di materie prime, luce e gas) che ci colpiscono più di altre zone. Si pensi solo ai costi per il riscaldamento, in montagna acceso per oltre sei mesi all’anno, o per l’energia elettrica, che il Bellunese vede rincarata quanto tutto il resto d’Italia, nonostante il suo territorio sia segnato dalle centrali idroelettriche».
Nell’augurare a tutti i candidati sindaco il migliore risultato possibile, il movimento Bard conferma la più ampia apertura a qualsiasi forma di futura collaborazione, nell’auspicio che chiunque rivestirà il ruolo di primo cittadino del capoluogo riesca ad anteporre «l’interesse della città e dei suoi abitanti a sterili campanilismi e a bieche logiche di schieramento».