Risultato ottenuto è molto buono per le elezioni del nuovo Consiglio provinciale di Belluno a cominciare dalla elevata affluenza (84%) all’unico seggio aperto a Belluno, fatto che dimostra come gli amministratori comunali hanno compreso benissimo l’importanza di avere un Consiglio eletto e non hanno ascoltato chi li invitava all’astensione.
La lista “Consiglieri per l’autonomia” ha ottenuto il 18% dei voti e l’elezione di un candidato.
Il valore della sua presentazione non sta, però, nel numero di Consiglieri ma nell’aver dato dignità di elezione vera a quella che, in sua assenza, sarebbe stata una farsa.
Questo rinforza tutti i Consiglieri perché sono stati scelti con le preferenze e non imposti dal numero chiuso.
Vogliamo ringraziare i Candidati che hanno permesso questa prova di democrazia che, in loro assenza, non sarebbe stata possibile e, allo stesso modo, vogliamo ringraziare gli elettori che li hanno votati.
Il candidato eletto Moreno Broccon ha raccolto preferenze in ogni parte della provincia, non solo nel feltrino, dove è consigliere comunale, e questo certifica la capacità di parlare all’intero territorio e di aver offerto una scelta di voto a molti Consiglieri.
Che si imputi la mancata elezione di un Consigliere dell’Alpago, alla presentazione della lista “Consiglieri per l’autonomia”, è grottesco. Basta guardare le preferenze espresse per alcuni candidati della lista unitaria (dove tre candidati prendono più di 9.000 voti ponderati, quando ne bastavano 6.000) per capire che la mancata elezione dipende dalla distribuzione delle preferenze entro quella lista e non dalla presenza di un’altra. Ma, anche se questo risultato dipendesse dalla nostra presenza, non si può pretendere che 80 Consiglieri su 400 non votino per garantire un posto a un Sindaco
É una singolare visione della democrazia elettiva pretendere che le liste diverse dalla propria non si presentino per vincere le elezioni. La decisione di escludere il consigliere eletto nella lista “Consiglieri per l’autonomia” da qualsiasi incarico o delega nel nuovo Consiglio è prerogativa del Presidente, che riassume in sé anche le funzioni di quella che prima era la Giunta provinciale e che, per questo, deciderà come vuole.
La nostra opinione è che serve il lavoro di tutti dentro e fuori il Consiglio per traghettare il nuovo ente verso la sua elezione diretta da parte dei cittadini, per affrontare i gravi problemi delle comunità dolomitiche e per consolidare l’unità tra istituzioni e cittadini.
In una campagna elettorale brevissima e con una comunicazione scadente, non sono mancati veleni e sospetti ed è, invece, mancato un aperto e civile confronto tra le due liste. Il confronto avrebbe mostrato rapidamente il convergere delle volontà su molti punti del programma.
Mettiamo a disposizione la nostra piccola esperienza, la volontà a collaborare e sostenere l’attività della nuova Presidente della Provincia, alla quale facciamo i nostri auguri di buon lavoro. Allo stesso modo auguriamo buon lavoro a tutti gli eletti delle due liste perché si sono assunti tutti un onere pesante e una grande responsabilità.
Se poi, come dice qualcuno, che pensa già alle prossime elezioni regionali, l’autonomia è già stata raggiunta, allora il Consiglio non avrà bisogno del nostro aiuto e i problemi dei bellunesi troveranno rapidamente soluzione.