«Riprendiamoci il nostro territorio! A Roma si decide di far morire il Comelico, a Venezia non si decide il futuro infrastrutturale della nostra provincia, mentre la questione autonomista veneta e bellunese viene rimpallata tra enti e ministeri perché non arrivi a una conclusione. Basta!»: il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti analizza con durezza le scelte che si stanno abbattendo sul territorio bellunese.
Cominciando dalla questione del collegamento Comelico-Pusteria: «Fanno bene i cittadini comeliani ad alzare finalmente la testa: saremo al loro fianco in tutte le manifestazioni e le iniziative che vorranno proporre. – annunciano dal movimento – Non è accettabile che una Regione e dei sindaci non vengano messi a conoscenza di vincoli che un ministero vuole mettere sul territorio: dove è finito il rispetto tra gli enti, se proprio non vogliamo farne una questione di “scortesia politica”? È chiaro che non possiamo continuare ad aspettare decisioni che arrivano da chi non sa cosa c’è sul territorio, qual è la situazione e quali sono le necessità e le esigenze dei cittadini. Parliamo di Roma, ma anche di Venezia: il percorso autonomista deve accelerare e portare a una sovrintendenza provinciale, che conosca la realtà in cui opera».
Il dibattito sul collegamento rientra in quello più vasto sulle infrastrutture: «Nessuno prende decisioni concrete per questo territorio, perché elettoralmente non contiamo nulla. La questione autostrada è tornata alla ribalta solo come materia di confronto elettorale, sul Treno delle Dolomiti non si è più pronunciato nessuno. – concludono dal BARD – Siamo solo terreno di dibattito e di scontro politico, non siamo realtà da amministrare e da far sviluppare: per questo è necessaria l’autonomia e una forte rappresentanza politica di un ente eletto democraticamente dai suoi cittadini. Dobbiamo poter governare il nostro territorio, decidere del nostro futuro: se continuerà a farlo qualcun altro, che sia Roma o Venezia, non ne usciremo vivi».