Pubblichiamo il comunicato del consigliere provinciale del gruppo Consiglieri e sindaci per l’Autonomia, Ivan Minella:
Alla vigilia dell’incontro a Roma tra la presidente della Provincia di Belluno e gli esponenti del Governo sul caso Veneto Strade, il consigliere provinciale Ivan Minella appoggia la richiesta avanzata dal Sindaco di Cesiomaggiore Balen e mette sul tavolo tre proposte per garantire la continuità all’ente che gestisce le strade bellunesi, ma anche alle attività di Palazzo Piloni: “Non è sufficiente andare a Roma e chiedere il denaro che serve per continuare il lavoro di Veneto Strade. – spiega il rappresentante di Consiglieri e sindaci per l’autonomia – Sarebbe la solita elemosina, e nel 2018 ci ritroveremmo di fronte al medesimo problema”.
“La Provincia di Belluno deve sedersi al tavolo e alzare la posta in gioco, se si vogliono ottenere garanzie per la sopravvivenza”, continua Minella, che spiega la sua proposta: “Il problema principale è rappresentato dalle risorse: i bellunesi versano allo Stato ogni anno 630 milioni d’Irpef e 400 milioni d’IVA, senza contare il resto delle imposte e delle tasse. Il residuo fiscale annuoi è di circa 800 milioni di euro; bene, ne venga assegnato come finanziamento permanente alla Provincia di Belluno il 20%. Parliamo di quasi 160 milioni di euro, che consentirebbero di chiudere positivamente la partita di Veneto Strade e di accogliere senza problemi le deleghe trasferite dalla Regione”.
“Questa proposta non va bene? Allora che tornino di attualità le parole pronunciate dall’allora premier Enrico Letta a Longarone in occasione del 50esimo anniversario del Vajont, quando disse che questa terra ha bisogno di autonomia: Belluno diventi la terza provincia della Regione Trentino-Alto Adige e le venga conferito quello status autonomo che le consentirebbe di gestire risorse e competenze. Ultima alternativa, il passaggio al Friuli Venezia Giulia, sempre con l’attribuzione di autonomia, fondi e competenze”.
“Il Bellunese ha dato e continua a dare molto, troppo, allo Stato centrale; – conclude Minella – non è possibile continuare ad elemosinare quanto serve per garantire un livello minimo di servizi. I sindaci sul caso Veneto Strade hanno finalmente alzato tutti insieme la testa, è ora che alla montagna venga restituita la dignità che merita”.