«Basta provare ad ostacolare il cammino di Sappada verso il Friuli Venezia Giulia! Ci sono stati nove anni per intervenire e non si è fatto, ora si pensi al futuro della montagna e non a intrappolare la democrazia»: a pochi giorni dal voto alla Camera, il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti interviene contro i ripetuti attacchi al passaggio di regione del comune sappadino.
«Troviamo incredibile che la parte veneta del partito che ha governato il nostro Paese per metà di questi nove anni si trovi oggi, a pochi giorni dal voto, a chiedere l’aiuto della Regione Veneto e della Provincia di Belluno per fermare il passaggio. – commentano dal BARD – Non si poteva intervenire prima? Perchè cambiare idea dopo il proprio voto favorevole al Senato? Deve finire l’epoca in cui si tacitano le spinte autonomiste e democratiche con la creazione o il ripristino di fondi di confine. I sappadini hanno votato ed è giusto e doveroso che la Camera si esprima, piaccia o non piaccia il passaggio; non si può ostacolare la democrazia, tirando in ballo soggetti che già si sono espressi favorevolmente e il cui parere non è nemmeno vincolante. Sono contrari? Si assumano la responsabilità, votino no e si confrontino con il processo democratico».
«Si dice che a Sappada “il vento è cambiato”, ma non possono bastare qualche commento contrario o appena 200 firme su 1100 elettori per ribaltare un referendum che ha visto oltre il 70% dei sappadini chiedere il passaggio», commentano dal movimento.
«Basta con il centralismo che annulla le autonomie e le comunità. – concludono dal BARD – Venga rispettata almeno la dignità dei comuni referendari, si dia loro una risposta, positiva o negativa che sia: non è continuando a nascondere i problemi sotto il tappeto che si fa buona politica. Al PD veneto vogliamo poi ricordare che attendiamo ancora il rispetto dell’accordo sottoscritto da loro per il ripristino dell’elettività provinciale: il referendum per l’autonomia del 22 ottobre, sostenuto anche da loro, porterà nuove competenze alla Provincia, che devono essere gestite da un ente forte e rappresentativo. Si rispetti la democrazia, si cestini l’incostituzionale legge Delrio, si ripristinino risorse e elettività alla Provincia e si difendano i diritti dei cittadini, veneti, friulani, sappadini o lamonesi che siano».