Il governatore del Veneto Luca Zaia così si è espresso in un articolo apparso domenica 26 settembre sul Gazzettino:
«Quella sul referendum rischia di diventare una guerra tra poveri e non la condivido»
«Se facessimo un referendum sull’autonomia centinaia di veneti oggi voterebbero sì, ma si abbia almeno la cortesia di aspettare un attimo perché il federalismo sta arrivando».
«Se si vuole ancora premere l’acceleratore sul secessionismo, io non le condivido. Il Veneto non ha bisogno di una guerra tra poveri»
«Sullo statuto ci sarà gran spazio per Belluno. Se non si vuole mai credere a cosa dice il governatore ne prendo atto, ma dimostrerò con i fatti che non è così».
Moreno Broccon, rappresentante del nostro Comitato Belluno Autonoma Dolomiti Regione, sempre sul Gazzettino, oggi così replica al pensiero del governatore:
«L’unica vera strada per raggiungere l’autonomia è il referendum». Con queste parole il rappresentante del Comitato Belluno Autonoma, Moreno Broccon, ribatte alle parole dette sabato scorso dal presidente del Veneto, Luca Zaia.
Per il governatore nell’imminente ora dei decreti attuativi sul federalismo non c’è bisogno di una nuova secessione che rischia di diventare una guerra tra poveri. Ma Broccon, promotore della raccolta firme per far passare la Provincia di Belluno al Trentino Alto Adige dice: «Stiamo andando avanti sulla nostra strada e siamo fiduciosi, visto che in 8 giorni abbiamo raccolto oltre 1500 firme». Con una rete che si espande su tutto il territorio bellunese e 1 anno di lavoro, ora il comitato inizia a raccogliere i suoi frutti, grazie alla collaborazione di 20 referenti zonali e circa un centinaio di volontari. Già diversi gazebo sono stati posizionati per intere giornate nelle piazze del Cadore e sabato a Belluno in «Campedel», mentre Zaia parlava, altri 200 bellunesi in sole 2 ore hanno apposto il loro «autografo» per fare pressione sul consiglio provinciale. Spetta, infatti, a quest’organo stabilire se indire il referendum popolare. Non esiste una norma che indichi la necessità di avere le 8000 firme che il comitato si è imposto di raccogliere, né tantomeno ci sono dei termini temporali, ma Belluno Autonoma crede di farcela in 3 mesi ed è convinta che queste firme possano diventare una sorta di garanzia della volontà popolare di cui i consiglieri dovranno tenere conto. «Stando in una regione a statuto ordinario ai bellunesi rientra un solo decimo delle tasse pagate allo Stato. Con 1 miliardo e 200 mila euro di contributi e la capacita che abbiamo di utilizzarli in maniera efficiente saremo perfettamente in grado di sostenerci» dice Broccon. Ma l’ultima parola spetterà al consiglio provinciale e ancora non si sa quando il tema verrà inserito negli ordini del giorno.