di Danilo De Martin
Cara Gente Bellunese,
dobbiamo fare molta attenzione affinché non ci tocchi di cadere in un errore che i nostri figli non potranno perdonarci.
Qui non stiamo chiedendo a nessuno, non ancora, di votare per l’Autonomia della nostra provincia. Non è qui in gioco il valore dell’Autonomia, ma un valore ancora più grande, ossia la possibilità che alla Gente Bellunese sia concesso di esprimersi su quale tipo di futuro essa sia disposta ad andare incontro.
E’ fuor di dubbio che il Comitato Referendario è per l’Autonomia della provincia di Belluno, ma non è questo il punto.
Veniamo alla Carta Costituzionale, il supremo strumento che è fondamento di questo Stato, e a cui tutti ci rivolgiamo, a parole, quando vogliamo esaltarne “la democraticità”.
Ebbene, cari Bellunesi, la Costituzione E’ DALLA NOSTRA PARTE: noi ci appelliamo all’art. 132 della Carta che sancisce il diritto delle province di aggregarsi in forme diverse da quelle in essere, ricorrendo allo strumento referendario.
Qui si chiede che la Gente Bellunese possa esprimersi attraverso consultazione referendaria ed il REFERENDUM è lo strumento più alto di democrazia diretta. Oltre al REFERENDUM c’è solo la giustizia divina, prerogativa che tuttavia “ci sfugge”!
Una nota finale assolutamente personale: quando firmerò non firmerò per avere l’Autonomia, ma per fare in modo che la Gente possa esprimersi su questo argomento. Quando firmerò, e proprio in quel momento, cancellerò da ogni mio orizzonte la politica dei partiti, sfiduciandola integralmente e condannandola all’esilio. Per dare voce all’unico corpus che in questo momento può esprimersi con dignità, quella dignità che i politici che ci dovrebbero rappresentare hanno smarrito da lungo tempo, la gente di tutti i giorni, la Gente Bellunese.
Firmare non ci darà alcuna garanzia che il referendum si farà, perché sappiamo che questa decisione è una scelta in capo al Consiglio provinciale, ma con le nostre firme potremmo dignitosamente affermare la nostra volontà di esprimerci su quale futuro vorremmo consegnare a noi stessi e, soprattutto, ai nostri figli.
Ripeto il mio ammonimento: attenzione! Affinché, rinunciando a firmare, non ci tocchi di cadere in un errore che i nostri figli non potranno perdonarci.