Il Calendario degli Incontri
Presto al via la presentazione in provincia del “Rapporto sulle cause della progressiva estinzione delle minoranze linguistiche ladine della provincia di Belluno in conseguenza delle politiche attuate dallo Stato italiano”: quattro gli appuntamenti che per il prossimo mese attraverseranno il Bellunese.
Prima tappa sabato 5 novembre a Comelico Superiore, al Museo Algudnei di Dosoledo; poi, a seguire, sabato 19 a Cortina d’Ampezzo, nella Sala al piano terra del Museo Mario Rimoldi – Ciasa de ra Regoles, sabato 26 nella sala polifunzionale di Fusine di Val di Zoldo e, per chiudere, in Sala consiliare a Cencenighe Agordino sabato 3 dicembre. Tutti gli incontri avranno inizio alle ore 18.00.
Nel corso degli incontri saranno presenti il presidente del Movimento BARD – Belluno Autonoma Regione Dolomiti Andrea Bona, il vicepresidente e amministratore del Comune di Val di Zoldo Roberto Brustolon, l’autore del report e co-fondatore del BARD Diego Cason.
Inoltre, nel corso delle serate si alterneranno anche – in presenza o da remoto – Lucio Eicher Clere, Presidente della Federazione Unione Ladine del Veneto, Beatrice Colcuc di Colle Santa Lucia, Davide Conedera di Agordo e Silvia De Martin Pinter di Comelico Superiore che sono stati, insieme a Roberto Brustolon e a Lucio Eicher Clere, gli “ambasciatori” del Bard che lo scorso 9 giugno a Strasburgo hanno presentato il report, nel corso di un incontro promosso e coordinato dall’Europarlamentare Herbert Dorfmann, agli europarlamentari dell’intergruppo per le minoranze linguistiche.
A loro il compito di raccontare l’esperienza vissuta davanti agli eurodeputati ai quali hanno chiesto non solo di attivarsi per evitare l’estinzione della lingua ladina, ma di farlo per contrastare il fenomeno dello spopolamento della montagna; nel corso degli incontri verrà anche illustrato il drammatico quadro relativo al mondo ladino bellunese emerso dai dati esposti nel report.
«Siamo certi – commentano dal movimento – che solo confronto, condivisione e comunicazione porteranno là dove serve la giusta attenzione e consapevolezza sulle comunità ladine della Provincia di Belluno, che vivono da sempre al centro dell’Europa; serve però – anzi, è indispensabile – l’unione delle forze dei popoli della montagna bellunese, che altrimenti soccomberanno inevitabilmente lasciano i loro spazi vuoti ad altri che li occuperanno in men che non si dica, ben consapevoli della preziosità del territorio, della sua cultura e del suo ambiente».