«L’Europa tuteli questa minoranza»
È stato presentato questa mattina a Strasburgo il “Rapporto sulle cause della progressiva estinzione delle minoranze linguistiche ladine della provincia di Belluno in conseguenza delle politiche attuate dallo Stato italiano”: a seguire l’analisi e i dati illustrati della delegazione di rappresentanti dei territori ladini e del movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti, gli europarlamentari dell’intergruppo per le minoranze linguistiche.
Un incontro partecipato, che ha visto gli eurodeputati chiedere informazioni sui rapporti con altre minoranze linguistiche ed approfondimenti sulle implicazioni sociali delle discriminazioni segnalate; pronte le risposte dei bellunesi Beatrice Colcuc (Colle Santa Lucia), Davide Conedera (Agordo), Silvia De Martin Pinter (Comelico Superiore), Roberto Brustolon (consigliere comunale di Val di Zoldo e vicepresidente Bard) e Lucio Eicher Clere (presidente della Federazione Unioni ladine bellunesi).
«Siamo venuti in Europa per dimostrarci compatti e per cercare soluzioni alle disparità che viviamo quotidianamente sulla nostra pelle. – il commento a fine incontro – Abbiamo portato qui la nostra voce perché non vogliamo chiuderci nelle nostre valli; crediamo che la tutela della minoranza linguistica ladina sia un principio fondamentale da difendere in nome dei valori europei. Portare la lingua ladina nel Parlamento Europeo è motivo di orgoglio e ci dà speranza per il futuro della nostra terra».
Il centro dell’intervento è stata la richiesta di maggiore autonomia per il territorio bellunese non solo per poter evitare l’estinzione della lingua ladina, ma per contrastare il fenomeno dello spopolamento della montagna. Le politiche di indebolimento delle autonomie locali, con i tagli alle risorse e la drastica erosione di ogni capacità decisionale, mettono il futuro delle comunità alpine in grave pericolo. I dati demografici non lasciano scampo: senza un cambio di marcia, entro pochi anni si assisterà alla scomparsa di molte della comunità in quota della provincia di Belluno.
Puntuali le necessità elencate all’Intergruppo: la richiesta di una risoluzione in Parlamento Europeo per preservare il ladino parlato in provincia di Belluno e rendere noto il problema a livello europeo; sollecitare Governo e Regione a garantire i diritti delle minoranze ladine; una visita degli eurodeputati sul territorio per toccare con mano la situazione.
«Con l’autonomia legislativa, amministrativa e finanziaria della Provincia di Belluno – hanno evidenziato i bellunesi nella presentazione – si potrebbero garantire sostegni economici per la promozione e tutela della lingua ladina, ottenere un rappresentante ladino nel consiglio provinciale e regionale ma anche alla Camera e al Senato, oltre alla possibilità di utilizzare la lingua ladina per le comunicazioni alla e nella pubblica amministrazione».
A coordinare e promuovere l’incontro è stato l’europarlamentare Herbert Dorfmann, da anni riferimento in Europa per il movimento BARD: «La storia delle minoranze linguistiche nelle vallate dolomitiche e la situazione attuale dimostrano l’importanza del sostegno a queste realtà. Nelle zone dove c’è il sostegno da parte degli enti pubblici il ladino “vive” e cresce, mentre nelle altre aree è a rischio la sua stessa sopravvivenza. Tutte le lingue, da quelle principali a quelle di minoranza, fanno parte della cultura europea e di quella diversità che contraddistingue il nostro continente: è quindi anche compito europeo sostenerle e dare loro il giusto riconoscimento di base culturale dell’Unione Europea».