Sulla vicenda della ridefinizione dei confini tra Trento e Belluno sulla Marmolada, interviene anche il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti: «Questa è stata una partita giocata tra due parti, ma al tavolo mancava il protagonista principale, la Provincia di Belluno. Tutto questo non sarebbe successo con una vera autonomia dell’ente».
«Oltre alla mancata o scarsa comunicazione al comune di Rocca Pietore e alla Regione Veneto, infatti, – sottolineano dal movimento – in questo dibattito è stata tagliata fuori la Provincia: tutto si è giocato, e ancora si gioca sui tavoli legali, tra Regione Veneto e Provincia di Trento, e Belluno in tutto questo non è stata minimamente coinvolta».
«Quanto accaduto – concludono dal movimento – è il segnale che per fermare il crollo della montagna, la continua perdita demografica e sociale, serve un’autonomia che consenta di mettere in pratica reali politiche per la montagna e per il territorio. Serve anche il ritorno a una provincia elettiva, che possa ridare dignità istituzionale, nuova credibilità e nuova forza all’ente; sullo sfondo di tutto, resta poi il nostro obbiettivo, la Regione Dolomiti, nella quale i confini interni non saranno più oggetto di una guerra tra poveri».