«La discussione avvenuta in Consiglio regionale del Veneto sulla diga in fase di progettazione sul Vanoi ci lascia sbalorditi come bellunesi. Non sappiamo se è arroganza o superficialità, ma quelle affermazioni che sembrano sottintendere che la montagna e le sue popolazioni sono semplici risorse da sfruttare per il benessere delle popolazioni di pianura sono inaccettabili, soprattutto per una popolazione che ha subìto il Vajont»: così il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti commenta quanto accaduto qualche giorno fa a Venezia.
Non c’è poi solo la – gravissima – posizione sullo sfruttamento della montagna, delle sue popolazioni e delle sue risorse ad uso e consumo della pianura: «Si continua a non parlare del fatto che l’acqua viene praticamente regalata alla pianura: questo non è più possibile. Il valore del bene acqua va riconsiderato e vanno equamente remunerate le popolazioni di montagna che devono subire lo sfruttamento dei bacini a scopo irriguo: pensiamo ai perenni casi del Lago di Centro Cadore o del Lago di Santa Croce, il cui livello si alza e si abbassa a seconda degli umori della pianura, rendendo impossibile la pianificazione e la crescita turistica di queste aree».
«Ancora una volta, questo dibattito fa capire come la montagna bellunese non possa continuare ad essere governata dalla pianura veneta. – concludono dal movimento – Se dobbiamo aspettare il federalismo regionale e poi intavolare le trattative per il trasferimento di competenze e risorse alla Provincia di Belluno, è evidente che nel frattempo continueremo ad essere il giocattolo degli interessi della pianura, a cui poco o nulla importa della montagna bellunese, delle Dolomiti e, soprattutto, dei suoi abitanti».