«L’avvicinarsi delle elezioni europee e amministrative, come prevedibile, sta innalzando il livello della propaganda dei partiti nazionali, che sventolano la bandierina della (imminente?) autonomia differenziata per raccogliere voti. Quello che chiediamo come autonomisti e come cittadini bellunesi che il 22 ottobre 2017 hanno votato anche il referendum per l’autonomia della Provincia di Belluno, che ha consentito anche di alzare il livello di partecipazione alla consultazione veneta, è che non ci si dimentichi della partita bellunese e si passi subito a trasferire risorse e competenze a Belluno»: il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti torna a puntare i riflettori sulla questione bellunese, in un momento in cui a livello nazionale si sta giocando la partita dell’autonomia differenziata.
«Esiste già una legge regionale, la numero 25, che prevede la delega di diverse materie alla Provincia di Belluno: – ricordano dal BARD – chiediamo quindi che, non appena la riforma dell’autonomia regionale differenziata diventerà realtà, vengano trasferite alla Provincia le competenze che le spettano, e soprattutto le risorse per gestirle».
C’è poi l’annosa questione elettività: «Il ritorno al voto democratico per le province non è più rimandabile: dieci anni di legge Delrio hanno provocato danni incalcolabili soprattutto nel nostro territorio. È quindi indispensabile, almeno per le province alpine, tornare all’elezione diretta di presidente e consiglio provinciale e ai trasferimenti economici pre-tagli, per consentire un governo diretto ed efficace dei territori».